
Accordo Locale per l’affitto a canone concordato nella città metropolitana di Milano. La nuova normativa, nata da un confronto tra i Comuni dell’area metropolitana di prima fascia ad Alta tensione Abitativa, le associazioni della proprietà edilizia e le organizzazioni sindacali degli inquilini più rappresentative di Milano, introduce alcune importanti novità rispetto al precedente testo del 2019. In particolare, per la prima volta rientrano nell’accordo anche le stanze singole, ma non solo: scopri cosa prevede l’accordo.
Cos’è l’affitto a canone concordato
Con affitto a canone concordato si intende un accordo, previsto dalla legge, per cui proprietario e inquilino sottoscrivono un contratto a canone inferiore rispetto a quello di mercato in cambio di agevolazioni e incentivi per entrambe le parti coinvolte secondo quanto stabilito dalla legge 431/98 sulle locazioni.
Il valore del canone concordato non è sempre uguale, ma varia periodicamente in base a quanto previsto dall’Accordo Locale sottoscritto dalle associazioni coinvolte.
Cosa cambia con il nuovo accordo sul canone concordato a Milano
L’accordo 2023 sul canone concordato a Milano introduce numerose novità rispetto alla precedente normativa del 2019.
La più rilevante è quella che riguarda l’affitto di stanze singole, per le quali per la prima volta sono previste tariffe forfettarie di affitto a canone concordato. Una decisione presa per andare incontro a studenti e giovani lavoratori messi in ginocchio dal prezzo raggiunto dalle stanze in affitto a Milano, sempre più proibitive.
La seconda “new entry” riguarda la locazione transitoria a canone concordato per le organizzazioni no-profit che aiutano famiglie in grave emergenza abitativa, migranti, rifugiati politici, profughi, richiedenti asilo e in generale chi è vittima di crisi umanitarie. Per tutte queste categorie sono state previste, per la prima volta, norme specifiche che regolano l’affitto a canone concordato.
Altre novità introdotte dall’accordo 2023 sono:
- la diminuzione delle zone il cui è suddivisa la città, che passa da 12 a 5 (la mappa aggiornata è consultabile sul sito del Comune di Milano);
- l’aggiornamento dei valori minimi e massimi dei canoni per ogni zona di Milano;
- l’attualizzazione dei criteri che determinano le fasce di oscillazione del canone concordato in ciascuna zona.
Le dichiarazioni dell’assessore Piefrancesco Maran
Soddisfatto Pierfrancesco Maran, Assessore Casa e Piano Quartieri del Comune di Milano: “La scelta di semplificare le procedure é fondamentale per permettere ad un numero sempre maggiore di cittadini di conoscere e utilizzare lo strumento del contratto di locazione a canone concordato. Da un lato fissiamo prezzi più bassi del libero mercato per gli inquilini, dall’altro grazie alle agevolazioni garantiamo ai proprietari un’entrata simile ai tradizionali contratti di affitto“.
Come si stipula il canone concordato
Per stipulare un contratto di affitto a canone concordato nella città metropolitana di Milano è necessario scegliere tra una delle seguenti formule:
- affitto a lungo termine, ovvero 3+2 anni;
- affitto a breve termine, ovvero compreso tra un minimo di un mese e un massimo di 18;
- affitto per studenti universitari compreso tra un minimo di 6 e un massimo di 36 mesi.
I vantaggi per il proprietario
Quali sono i vantaggi per il proprietario di casa che sceglie il canone concordato? Una serie di detrazioni fiscali, ovvero, per il Comune di Milano:
- riduzione della base imponibile Irpef (il canone di locazione viene ridotto del 30%);
- riduzione dell’aliquota cedolare secca, che passa dal 21 al 10%;
- riduzione del 30% della base imponibile per l’imposta di registro;
- aliquota agevolata allo 0,73% per l’Imu.
I vantaggi per l’inquilino
Anche l’inquilino ha dei vantaggi:
- pagamento di un canone di affitto inferiore a quello di mercato;
- agevolazioni ai fini Irpef.