
Del resto se il ricorso al credito da parte delle famiglie italiane diventa imprescindibile, l’orientamento delle politiche di erogazione da parte delle banche diventa piu’ prudente e selettivo, con l’obiettivo di tenere sotto controllo la rischiosita’ del comparto. Secondo Nomisma a rendere piu’ impervio l’accesso al credito non e’ solo l’accresciuta onerosita’ del finanziamento – con tassi passati in media dall’1,93% di maggio 2022 al 3,79% di febbraio 2023 – quanto la mutata percezione sulla solvibilita’ futura di molti dei potenziali mutuatari. Ne deriva quindi un sensibile calo delle intenzioni di acquisto immobiliari e delle richieste di finanziamento. Cosi’ dopo un 2022 caratterizzato da una sostanziale stabilita’ delle erogazioni (+1%), associata a una marcata diminuzione di surroghe e sostituzioni (-70%), Nomisma prevede un calo dei mutui a doppia cifra.