
Disegno di legge affitti brevi: quali sono le nuove regole?
In primis, sarà necessaria una permanenza minima di due notti nei centri storici delle grandi città e nei Comuni turistici, un codice identificativo nazionale per ogni appartamento da esporre sui portali come Booking e Airbnb e all’ingresso della casa, con multe fino a 5 mila euro per chi non lo possiede.
Poi la misura prevede un obbligo per chi affitta più di quattro appartamenti di presentare una comunicazione di inizio attività, con una nuova categoria economica assegnata specificamente alle locazioni turistiche.
Manovra affitti brevi: in cosa consiste l’obbligo di prenotazione di due notti?
Nel dettaglio, il disegno di legge prevede che questo paletto si applichi obbligatoriamente nei centri storici delle città metropolitane (14 in Italia tra cui Roma, Milano, Venezia, Bologna, Firenze e Napoli) e dà la facoltà di introdurlo anche ad altre città e Comuni ad “alta densità turistica”, circa un migliaio.
Sono esclusi i Comuni sotto i 5 mila abitanti, i cosiddetti borghi. Inoltre, sono esclusi dal vincolo anche i nuclei composti da almeno un genitore e tre figli.
I dettagli del codice identificativo nella manovra affitti brevi
La seconda previsione del Disegno di legge, al fine di aumentare la trasparenza ed evitare il nero, è la creazione di un Codice identificativo nazionale assegnato ad ogni appartamento dal ministero su richiesta del proprietario o del gestore, che sostituirà anche i Codici identificativi già introdotti dalla Regioni.
Questa “targa” andrà esposta in ogni annuncio pubblicato sulle piattaforme come Airbnb e Booking, oltre che sulla porta di casa, pena una sanzione fino a 3 mila euro per i siti e fino a 5 mila euro per chi affitta senza codice.
Cosa vuol dire “affitto imprenditoriale”?
Ultima disposizione è quella che richiede a chi svolge l’affitto in forma imprenditoriale, cioè con più di quattro appartamenti, di presentare una dichiarazione di inizio attività.
A presentarla potrà anche essere il property manager (cosa oggi non possibile a Roma), la cui figura di intermediario professionale viene quindi riconosciuta.
All’affitto turistico verrà assegnato uno specifico codice Ateco – i codici che identificano le diverse attività economiche – in modo da monitorarne l’entità.
Fin qui la bozza, ma il Disegno di legge che il ministero è pronto a licenziare dovrà ora iniziare il suo iter in Parlamento.